martedì 6 marzo 2018

UN VERO NOSTALGICO DEL SANDWICH di Cecille Cafca Burns


Non abbiamo tempo, Lord Sandwich.
Ma perché no? Un lampo, niente più, si scende, si pesca, e si risale.
E’ contro la legge. Lo sa bene, Signore.
Sciocchezze, la legge non può contro un vero nostalgico.
Lei non capisce, Lord Schiacciata ha ordinato la sua annessione. Scade tra…sta per scadere.
Non me ne importa..
Ma…
Tenente John Tramezzo, è un ordine.
John aggiustò perbene l’imbracatura, annuì minimamente. Sandwich trattenne il respiro, e si lasciò cadere.
L’enormità del lago sotterraneo era l’enormità di un mare. Eppure ciò che scorreva nelle sue vene non era paura ma euforia.
Aprendo le braccia, si abbandonò alle acque dei ricordi, piene di alghe rosse serpentine.
Sono tanti, sono tantissimi! Gorgogliava mentre gli scivolavano addosso che era una delizia… finchè non si attaccò al collo della sua camicia un ricordo. Al contrario.
Mi dispiace Milord, devo lasciare la postazione, deve risalire, è urgente, siamo stati rintracciati!
Aspetti, tenente, qui qualcosa mi si è attaccato.
Devo tirarla su, Milord!
No!
Mi dispiace, mi punisca pure!
Senza dare spazio a una risposta, John tirò su con tutte le sue forze.
Ma era troppo tardi. Attorno al collo del nobile, un serpente rosso ripeteva sussurrando “Ùip oma it non!” e lui moriva e rimoriva.

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