martedì 6 marzo 2018

ANNA di Francesco Barilli


Mia sorella si chiama Anna, ma non è mia sorella, è mia cugina: ed è pure zoccola, beata lei. La faccenda della sorellanza venne fuori da piccole, quando a me venne la febbre e anche lei si ammalò, lo stesso giorno. "Sono gemelle! Sono gemelle!" Mia zia regalò alla mamma un vestitino per me, uguale a quello di Anna. Sembravamo uscite da Shining. Siamo andate avanti così per anni, e tra tante forzature da parte dei nostri genitori, è venuta fuori un po' di verità. Ad esempio martedì scorso, avevo il mal di denti. 

Squilla il telefono: "Sara" mi fa "anche tu?" 

Non c'è bisogno che mi spieghi. Anche lei con lo stesso disturbo, da un paio di giorni. Continua a parlare di dentisti e sciocchezze per qualche minuto, poi arriva al punto. 

"Mi dispiace, sai? Non ti ho mai chiesto scusa, in fondo." Sì, Anna è andata a letto col mio fidanzato, ai tempi dell'Università. Una cosa seria, per me. Per lui un po' meno. Vi ho già detto che è zoccola?

"Mi piacerebbe cucinare qualcosa per te"

"Si può fare." Sento un sospiro di sollievo, da parte sua. Non so se l'ho perdonata, dopo tanti anni, forse sono solo stanca.

"Facciamo domani sera?"

"Va bene. Vengo alle 8" Ci diciamo ancora qualcosa, senza importanza. Luigi, dopo tutto questo tempo, anche lui ormai senza importanza. Eppure come strillai quando li scoprii insieme. 

Ah, sapete come me ne accorsi? Aveva regalato a entrambe lo stesso sciocco abito. Eravamo vestite uguali, quella sera: come le sorelline di Shining.

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