La
strega del Paese mi preparò la pozione amorosa da sciogliere nel vino.
Io lo
feci, mentre preparavo una cena romantica per la notte d’Ognissanti.
“Attenta”
mi aveva detto la strega “questa malia farà cadere in amore chi non ti ama
Ma farà
cessare per sempre d’amarti chi già si strugge per te”.
Ero
sicura che lui non mi amasse, e avesse accettato l’invito per gentilezza, per
abitudine. Forse per un po’ di pietà che provava per il mio sentimento.
Servii
in tavola le mie prelibatezze col vino fatato e quando tornai con l’arrosto
vidi che il suo bicchiere era vuoto.
Osservai
bene. Guardai. Lui sorrideva, come sempre senza passione, con la gentilezza che
si riserva a un’amica, a una semplice vicina di casa.
Andò
avanti così, per tutta la sera, e quando provai a baciarlo, rispose senza un
fremito nelle sue labbra.
“Attenta”
mi aveva detto la strega.
Forse
che mi aveva sempre amata in segreto e ora lo avevo perduto con la magia?
Forse
avevo sciupato per sempre un sentimento speciale che credevo fatto di silenzi e
che invece nascondeva una vera passione?
Poi
vidi le gocce, sul pavimento. Lui sorrise, imbarazzato.
“ In
verità sono astemio” si giustificò.
E poi
vidi quello che rimaneva nel vino nella ciotola di Erik.
“Erik,
cagnolino mio ….”
Ma quello
digrignò i denti e si allontanò.
“Attenta”
mi aveva detto la strega.
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