sabato 5 agosto 2017

YOUTH di Francesco Mancini


Una strega annullava l'altra e s'arrivava a Natale. Una strega annullava l'altra e si camminava leggeri. Vini, spezie, blow job. E si arrivava a Natale. Pronti per l'iniziazione dell'ultimo dell'anno, che ti sparava in alto. Ultimo dell'anno, danno più danno dell'altr'anno, din don, c'è nessuno in casa? No. Tutti rigorosamente fuori di casa anche quando s'era in casa, entendu? Non capire un cazzo era condizione privilegiata di beatitudine, come certe raffigurazioni arcaiche di iniziandi che camminavano senza testa con gli occhi sotto alle piante dei piedi. Contenuti e protetti comunque dal cerchio del Battesimo, quindi orientati a oriente, dove il sole sorge e sorge soprattutto quando tramonta, specchio specchio delle mie brame, chi è il più assente del reame, così da fare da specchio perfetto alle vostre proiezioni, così eccomi bastardo per voi, care, o non è vero che è sempre il peggiore che fa battere più forte il cuore di una ragazza?

Da una festa all'altra vomitando a turno. Sogni di donne impossibili come nella migliore tradizione dell' amor cortese, eretici ci dissipavamo nella frattura platonica tra spirito e materia, non avendo avuto ancora la grazia dell'incarnazione. Gli anni della Milano da bere ci davano un certo ché di vaga idea prospettica di supporto economico (anche se stridente, metallico), e poi ballare, ballare fino allo sfinimento. E la domenica  in macchina nei lividi pomeriggi, attoniti dal sabato sera prima al Tenax. Cure, Doors, Bauhaus.

Looking for troubles.

God Bless Chianti.

 

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