lunedì 1 maggio 2017

RITORNO ALLE ORIGINI di Edoardo Bellucci

Agitata viaggia la mente,
come mare in tempesta;
un tuono sordo e luminoso crepitio di fantasie.
Nel dormiveglia hai paura,
paura di soccombere e
ti interroghi sulle origini primordiali
della Rossa Mela e
degli insulsi
ma ormai prepotenti
ammassi di briciole velenose.

Dimmi se questo viaggio
mi porterà lontano e
dimmi,
ti prego
se anche tu,
di notte
pensi alla morte,
alla luce senza fine,
alle percezioni che si dilatano
e si comprimono:
compresse dal dolore e dilatate dall'amore!
Il corpo come un elastico
in balìa del tutto.

La mia supplica svuota l'anima.
Forse un giorno troverò vita
e silenzio
e luce,
luce,
luce.
Luce che tutto investe e penetra
oppure buio;
buio che schiaccia e devasta,
buio nauseante e lacrime
che
sgorgheranno copiose:
cascate incessanti da anfratti rocciosi.
Scivolano i pensieri,le attese intorpidiscono,l'amore muove e i pensieri paralizzano.

paura di

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