lunedì 1 maggio 2017

A QUELL'AMORE MIO di Francesco Mancini

Vai a morire ammazzata
dal tempo che ormai è passato
Nella memoria ossessiva
che ti squadrava e ti inquadrava ancora
fino a consumarti, ora che consumata sei di te stessa, hai visto che la normalità imbruttisce?
Non era meglio morir subito come ti chiedevo
(morire a quello che sarebbe già stato)
Non era meglio eternarsi nell’immediato
fuori dalla storia e dal sociale al quale
pareva tu dovessi render conto
(La strana milizia umana
caduta e punita col lavoro
non sa d’esser stata redenta
ancora rende conto e omaggio
alla catena di montaggio)
Coraggio!
E’ finita! (amore mio è finita vent'anni fa alle 12 e 47 di un giovedì pallido
quando le piazze scomparivano)
Era finita ancor prima di cominciare, si sapeva
per questo fu grandioso il nostro essere insieme,
quelle persone di fianco a noi che siamo noi sono ora
arava l'ira che era oro
Perché dalla fine si diparte sempre un passo oltre,
allora la  vita ti vive, e ancor più il tragico che
il bollitore brucia l’organico eternandolo (piombo in oro ero, Ero e Coccoina)
e noi ci muovevamo sempre nella fine della nostra storia
quindi tutto era un’aggiunta, un fuori programma (di Grazia)
arava l'ira che era oro
anche ora
tesoro


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