Devi ripulire bene i rami, togliere le foglie
in eccesso, controllare i germogli e sfoltire. Sfoltire è fondamentale: rami
troppo lunghi fanno perdere forza alla pianta. Ci sono situazioni che non si
possono recuperare: malattie, fragilità, parassiti, gelo. Qualunque sia stata
la causa, arriva il momento di tagliare. Recidi senza titubanze, sapendo che
quello che fai è giusto, e buono. Niente andrà perduto: quelle parti tagliate
finiranno nell’angolo del compostaggio, per rinascere come nutrimento.
Poi spazza tutto il giardino: prima con il
rastrello, per togliere gli scarti più voluminosi, quindi con il
raccoglifoglie. Non aver paura di strappare i fiori tra l’erba: resisteranno.
Togli ciò che soffoca, ripulisci il terreno, smuovilo per far penetrare più
ossigeno.
Lavora bene sotto l’acero: le disamare, i
suoi frutti alati, sono maturate e cadute in grande quantità. Quest’anno sono
volate meno lontano del solito: avevano ali piccole e affaticate. Ecco, prova a
scuotere il tronco: vedrai le disamare danzare nell’aria, volteggiando gentili
prima di posarsi a terra. Quando le ali sono abbastanza larghe riescono a
spostarsi per lunghi tratti.
Per volare è necessario possedere delle ali e
avere un sogno. Il sogno di guardare più in là, di spingersi più lontano. Ecco,
le disamare sono il sogno dell’albero di essere un viaggiatore. Se si potessero
seguire le linee degli alberi sulla terra, unendoli per specie, si potrebbero
tracciare le vie dei canti vegetali.
A volte le ali sono troppo piccole, a volte
lo sono i sogni. Quest’anno, l’acero ha prodotto frutti dalle ali annichilite,
fragili, instabili. Per questo dovremo potare anche lui, quando sarà il
momento: perché l’anno prossimo possa tornare a sognare tanto, e a volare
lontano.
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