martedì 1 novembre 2016

LA CATTIVA (BREVE STORIA FEMMINISTA) di Roberta Sandrini


I
Mmm, aspetta un attimo, aspetta un po’, mi e’ sembrato di notare qualcosa di strano saltellandomi in bocca con la lingua….mmm, come un vuoto morbido e umido, dove ci dovrebbe essere qualche altra cosa….aspetta, fammi vedere allo specchio….apri bene…apri di piu’….porca miseria, ne e’ caduto un altro! E dove e’ successo, come quando, perche’!?!....anche stavolta non ho sentito nulla, un dolore, un fastidio, una sensazione strana….niente, zero di zero! Ma possono cadere i denti cosi’ a qualcuno, per semplice azione della forza di gravita’, senza che si accorga di nulla? E adesso non so neppure a chi rivolgermi! Dovevo farmi fare una diagnosi prima, farmi prescrivere qualcosa la scema che sono! Ben mi sta! Adesso dovro’ trovarmi un altro dentista, pure bravo, che qua il problema mi pare serio, e pagarlo profumatamente magari! Idiota, idiota, idiota, idiota ed ancora idiota, idiota fino a quando mi passera’ il fiato per dirlo, uff! Vabbe’, chiamiamo quell’altro, quello che mi aveva consigliato la Lidia, quello dove porta anche i suoi figli, dove avevo messo il numero, lo avevo segnato da qualche parte….senno’ la chiamo….

II

Ho molti specchi in casa perche’ sono vanitosa. E’ una banalita’ effettivamente. Anche lo specchio che ho sistemato sopra al letto, quello che quando un uomo entra si gira verso di me con una stupida espressione giocosa negli occhi, non l’ho sistemato li’ per creare una situazione intrigante e sciogliere i timidi, l’ho sistemato li’ per controllarmi in certe situazioni…..capite? Se sono abbastanza sciolta, abbastanza appetibile, se devo dimagrire o fare solo un po’ di esercizi mirati, che faccia sto facendo, troppo assente, troppo imbambolata, troppo intelligente, troppo poco intelligente….Prego? Si’ in effetti anche in certe situazioni riesco a mantenermi distaccata e a stare attenta a certe cose….perche’ in genere le persone che mi porto dietro in questa stanza sono tutti piu’ o meno uguali, dicono tutti piu’ o meno le stesse cose, dopo un lasso di tempo che puo’ essere piu’ o meno lungo mi annoiano e comincio a concentrarmi su altro.

Intendiamoci non e’ colpa loro, in genere li scelgo tutti piu’ o meno carini, piacenti, mediamente intelligenti….è colpa mia che sono una cinica e non mi emoziono mai per niente, tutto mi pare fritto e rifritto, un piccolo labirinto nel quale si torna stancamente prima o poi al punto di partenza.

E magari perche’ sono cinica sono pure vanitosa e attaccata alle cose materiali, come questi specchi che ci sono in giro per la casa, alcuni sono antichi sapete? Ottocenteschi….

Come? La mia infanzia? Normalissima senza scossoni, senza accadimenti tragici, rapporto normale col padre, gli zii….

Femminista? Del tipo vecchio stampo che odia gli uomini? Mio Dio no, non penso, almeno non mi sono mai fermata a pensarci, ma ha ancora un senso parlare di femminismo oggi, e’ ancora valido ed attuale?

Io sono semplicemente CATTIVA, puramente, cristallinamente, definitivamente cattiva, ed in quanto cattiva poco incline alle emozioni, se non proprio impermeabile, in quanto cattiva vanitosa, in quanto cattiva annoiata dal mio prossimo perfino nell’intimita’, ed essendo eterosessuale questo mio modo d’essere coinvolge piu’ frequentemente gli uomini.

Gia’ la societa’ è poco incline a confrontarsi con la cattiveria, si pensa sempre che un cattivo sia piuttosto uno sfortunato, una sorta di disadattato, una persona sopra le righe da riportare nei ranghi, da correggere, da riportare a diversi consigli….perche’ e’ scontato che ad un cattivo non piaccia essere cosi’, che aspetti solo qualcuno che lo capisca, che lo venga a salvare….ah si’, si’, me le ricordo le suore a scuola, quando qualcuno dava una spinta, prendeva in giro, faceva dispetti….”poverino, ma lo devi capire! Ci devi parlare! Lo devi perdonare!” ed altri bla,bla,bla….

Che una donna poi si riveli cattiva non e’ proprio pensabile, non e’ proprio ammesso, la donna e’ dolce per sua natura, è una madre in potenza quindi necessariamente, anzi forzatamente aggiungo io, benevola verso il prossimo, verso i piu’ deboli, una donna e’ sempre accogliente, compassionevole, amorevole…

E’ che una donna cattiva e’ una donna libera, signori miei! Dice quello che pensa, che magari coincide con quello che tutti pensano e che per pieta’ o convenienza non dicono, fa cio’ vuole, senza stare a preoccuparsi di poter danneggiare o ferire qualcuno. Ecco se dire che una donna cattiva e’ una donna libera e’ femminista allora saro’ femminista!

Del resto per quale altro motivo se non per cattiveria pura e semplice avrei potuto ucciderlo? Lui sempre carino, cordiale, amorevole, pieno di pensieri, eccetera, eccetera, varie ed eventuali….nessun motivo in particolare, mi aveva annoiato, ero stufa, le sue gentilezze non mi facevano piu’ effetto, posto che me ne avessero mai fatto, ok il sesso, ma quello puo’ andar bene con chiunque, del resto si parla di meccanica…ho provato a parlarci, a farglielo capire, ma lui insisteva, balbettava, quasi supplicava, provava ad abbracciarmi, ed alla fine e’ stato tale e tanto il nervoso che sono andata in cucina con la scusa di bere un po’ d’acqua, ho afferrato il coltello, sono tornata di la’ e gliel’ho affondato nel basso ventre.

Mi sono un po’ sciacquata, mi sono rivestita e sono andata via….sentivo qualcosa, una sorta di mugolio che saliva dal letto, ma non saprei dire se era ancora vivo.

Solo alcuni minuti piu’ tardi, in macchina, ho realizzato di aver ucciso il mio dentista e che dovevo trovarne un altro.   
 
III
Quando ho visto i carabinieri andando ad aprire la porta sono rimasta tutto sommato abbastanza tranquilla, era prevedibile che sarei stata scoperta, non mi ero preoccupata di ripulire, rimettere a posto, uscire senza farmi vedere,come suggeriscono nei film…

Ho avuto solo due momenti di cedimento in realta’, diversi ed isolati.

Il secondo, e stavo vi giuro scoppiando a ridere in faccia al magistrato che mi faceva domande, quando ho scoperto che il sempre carino, sempre affettuoso, sempre tenero, sempre tutto, era in realta’ un playboy affermato, talmente affermato da conservare un piccolo trofeo delle donne che si portava a letto, forse per ricordarsi meglio della loro faccia: nello specifico il mio trofeo, l’ultimo della serie, era rappresentato da un mio dente, conservato in un piccolo lembo di panno bianco in uno dei suoi cassetti.

Il primo, non me lo so spiegare, ho richiuso la porta ai carabinieri, e mentre quelli urlavano minacciando di buttare giu’ la porta se non gli avessi riaperto, sono andata nello studio, ho afferrato il portapenne di pietra lavica e l’ho scagliato contro lo specchio, quello che stava sopra il letto.

Sono rimasta a guardare la pioggia scintillante e cangiante di pezzi di cristallo che volava sul letto, in un tintinnio soffuso quasi allegro.

Ma perche’ l’avro’ fatto, un cosi bello specchio, forse il piu’ bello di tutta la casa. Sono proprio cattiva.

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