lunedì 1 agosto 2016

QUELLO SCRITTO IN CORSIVO NON E' VERO di Gabriele Giustri


(s'invitano lettrici e lettori ad evitare la lettura della parte sottolineata)
 Nella storia, a volte è più importante quello che è quasi accaduto che non ciò che è realmente accaduto. Vi voglio raccontare di come un uomo, del quale  la maggior parte del mondo non aveva mai sentito parlare sarebbe diventato il più grande eroe di tutti i tempi, avendo “veramente” salvato il mondo dalla sua fine. Era il 1983, piena guerra fredda,  il 23 marzo, il fenomenale e geniale nonché fascistissimo presidente Reagan lanciò la sua “Star Wars”, definendo la Russia “L’impero del male”, i sovietici presero la cosa molto sul serio. USA e NATO progettavano di collocare dei missili nella Germania dell’Ovest. I russi presero una decisione: scaricare tutto il proprio arsenale al primo segno di attacco nucleare. “ORDIGNO FINE DI MONDO” come aveva profetizzato Kubrick con il suo IL DOTTOR STRANAMORE. La tensione era al massimo. La notte del 25 settembre 1983, un colonnello di 44 anni, della sezione spionaggio militare dei servizi segreti dell’Unione Sovietica giunse al proprio posto di comando  da dove si coordinava la difesa aerospaziale russa, il suo compito era analizzare e verificare tutti i dati provenienti da un satellite in vista di un possibile attacco nucleare americano. Poco dopo la mezzanotte scattarono tutti i sistemi di allarme, suonarono le sirene, e sugli schermi dei computer comparve la scritta: “attacco di missile nucleare imminente“.Un missile era stato lanciato da una delle basi degli Stati Uniti. Nonostante le conferme, il nostro, concluse che doveva essersi verificato un errore, non era logico che gli USA lanciassero un solo missile se davvero stavano attaccando l’Unione Sovietica, così ignorò l’avviso, considerandolo un falso allarme. Poco dopo, però, il sistema mostrò un secondo missile e poi un terzo. In quel momento, il sistema indicò un altro attacco: un quarto missile nucleare e immediatamente un quinto. In meno di 5 minuti, 5 missili nucleari erano stati lanciati da basi americane contro l’URSS. Il tempo di volo di un missile balistico intercontinentale dagli Stati Uniti era di 20 minuti. Dopo aver rilevato l’obiettivo, il sistema di allarme doveva passare attraverso 29 livelli di sicurezza per conferma. Il nostro uomo cominciò ad avere forti dubbi man mano che venivano superati i vari livelli di sicurezza, sapeva che il sistema  avrebbe potuto avere qualche malfunzionamento. Ma poteva l’intero sistema essere in errore, 5 volte? Il principio di base della strategia della guerra fredda sarebbe stato un massiccio lancio di armi nucleari, una forza travolgente e contemporanea di centinaia di missili, non 5 missili uno a uno. Doveva esserci un errore. Aveva cinque missili nucleari balistici intercontinentali in viaggio verso l’URSS e solo 10 minuti per prendere la decisione se informare i leader sovietici … perfettamente consapevole che avrebbe scatenato la terza guerra mondiale.  Gli americani non erano ancora in possesso di un sistema di difesa missilistico e sapevano che un attacco nucleare all’URSS sarebbe equivalso all’annientamento immediato del proprio popolo. Pensò: “Un tale imbecille non è ancora nato nemmeno negli Stati Uniti.” Decise quindi di segnalare un malfunzionamento del sistema. Quando di colpo, a pochi secondi dalla fine, le sirene smisero di suonare e le spie di allarme si spensero, si rese conto di aver preso la decisione giusta e salvato il mondo da un cataclisma nucleare, si accasciò sulla sua sedia e bevve oltre mezzo litro di vodka senza respirare.
Quando tornò al lavoro i suoi compagni gli regalarono una TV portatile di fabbricazione russa per ringraziarlo. Erano tutti vivi grazie alla decisione che aveva preso. Nel venire a sapere ciò che era avvenuto, il suo superiore lo informò che sarebbe stato decorato per aver evitato la catastrofe.
Ma non andò così. La Russia non poteva permettere che gli Stati Uniti ed il popolo russo venissero a conoscenza di quanto era successo. Il colonnello , fu ammonito e  “trasferito” ad una posizione gerarchica inferiore, poco dopo fu mandato in pensionamento anticipato. Ha vissuto il resto della sua vita in un modesto bilocale alla periferia di Mosca, sopravvivendo con una misera pensione di 200 dollari al mese, in assoluta solitudine e anonimato. Fino a quando, nel 1998, il suo comandante in capo,  presente quella sera, ha rivelato l’accaduto, in un libro di memorie che accidentalmente arrivò fino a Douglas  Mattern, Presidente dell’organizzazione internazionale per la pace, “Associazione di cittadini del mondo”. Mettern dopo aver verificato la veridicità di una storia così allucinante, andò in cerca di questo eroe sconosciuto a cui tutti dobbiamo qualcosa, per consegnargli il “Premio Cittadino del Mondo”.L’unico indizio  per trovarlo l’aveva avuto da un giornalista russo che lo aveva avvertito che per incontrarlo sarebbe dovuto andare direttamente a casa del nostro eroe senza un appuntamento, perché lui non aveva né il telefono, né il campanello funzionanti.“Quando mi affacciai alla porta ho sentito che ero con Gesù”, ha detto Douglas Mattern.“Tuttavia, viveva come un barbone. Zoppicando, i piedi gonfi, non potendo più camminare molto ed essendogli doloroso stare in piedi, mi disse che usciva solo per le provviste”. Dopo aver raccontato la storia più o meno come abbiamo appena finito di riferire, disse: “Non mi considero un eroe; solo un ufficiale che ha compiuto il proprio dovere secondo coscienza in un momento di grande pericolo per l’umanità “. “Ero solo la persona giusta, nel luogo e nel momento giusto”. Dopo essere venuti a conoscenza di questo evento, esperti di Stati Uniti e Russia hanno calcolato quale sarebbe stata la portata della devastazione in base all’arsenale a loro disposizione al tempo sono arrivati ad un’agghiacciante conclusione: dai tre ai quattro miliardi di persone, direttamente e indirettamente, sono stati salvati dalla decisione presa da quest’uomo quella notte.“La faccia della terra sarebbe stata sfigurata e il mondo che conosciamo, finito”, ha detto uno degli esperti.
Quest’uomo ha ricevuto:
·Premio Cittadino del mondo: 21 maggio 2004.
·Il 23 giugno 2004 il Senato australiano gli ha conferito un'onorificenza .
· E' stato ricevuto all’ONU e ha detto che quello è stato il suo “giorno più felice da molti anni”. 19 giugno 2006.
·In Germania, gli è stato conferito il premio dedicato a chi ha apportato significativi contributi alla pace nel mondo, per aver scongiurato una guerra nucleare potenziale.
·Premiato a Baden Baden, 24 febbraio 2012.
·Vincitore della Dresda Preis nel 2013.
·Inoltre Kevin Costner ha realizzato il documentario “Pulsante rosso” in suo onore.
Oggi continua a vivere nel suo piccolo appartamento alla periferia di Mosca, con la sua piccola pensione di 200 dollari al mese, in relativo anonimato. Ha dato la maggior parte del denaro dei premi alla sua famiglia, tenendone solo un po’ per se per potersi comprare un aspirapolvere che sognava da tempo e che si è rivelata difettosa quasi subito.
Quando ho sentito questa storia, la prima cosa che ho pensato è stata: quando qualcuno si trova a guardarlo, pensa mai di dover la vita propria e quella dei propri familiari, discendenti e amici a quest’uomo?
La notizia che doveva restare segreta, trapelò oltre cortina. Giunse fino al tavolo del presidente della repubblica Italiana Sandro Pertini che appena avuta la conferma si dannò l'anima per conoscere e ricevere l'eroe. Il presidente Italiano dopo aver parlato con quest'uomo e in collaborazione con la Farnesina organizzò un summit per la pace a Roma dove invitò sia Reagan che Andropov e come si dice in Italia riuscì a fare “il pateracchio”. I due leader si piacquero  e iniziarono con quell'incontro una serie di riunioni che portarono al totale disarmo atomico dei due paesi, l'URSS non era più l'Impero del Male. La pace, la vera pace, era finalmente scoppiata.
E il nostro tenente colonnello? Diventò comandante in capo dell'armata rossa primo ministro sovietico e successivamente venne eletto addirittura presidente dell'ONU. La fine della guerra fredda fece si che le spese per le armi fossero dirottate per un maggior sviluppo mondiale. Successivamente, le basi scientifiche internazionali costruite su Marte e su Venere portano entrambe il nome del nostro colonnello, così come il pianeta gemello della terra che si trova nella costellazione X9358 dove nel 2008 è stata scoperta la vita.
Questa è la vera storia del  tenente colonnello Stanislav Evgrafovich Petrov, l'uomo che salvò il mondo.

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