venerdì 5 febbraio 2016

PIU' COMODO di Jack Panforte


Sono 3 mesi che a casa mia c'è la nebbia. Ieri, per ricordarmi come è fatto un cielo e per riscoprire l'antico piacere di poter vedere a più di 6 metri di distanza dal mio - seppur lungo – naso, ho deciso di andare a fare un giro a quote un po' più elevate.
In pratica ho scoperto che viaggiando dentro una nube umida e puzzolente per alcuni chilometri, appena finiscono le case del paese, salendo di circa 20 centimetri di altitudine dall'ultima casa disponibile, improvvisamente il cielo è blu, il sole esiste e c'è un mondo
che ormai mi era sconosciuto.

Sulla strada della Futa sono passato nei pressi di una battuta di caccia al cinghiale.

Per fare una battuta di caccia al cinghiale ci vogliono 4 cacciatori e 30 volontari che stanno sulla strada per evitare che qualcuno si avvicini alla zona di pericolo.

Gli automezzi dei cacciatori non sono mai costruiti dopo il 1995 e infatti si possono ammirare fior fior di suzuki santana o samurai e pande 4X4 vecchio tipo. La panda 4X4 nuovo tipo è assolutamente bandita e ritenuta indegna. Chiunque ne compri una (tra l'altro allo stesso prezzo di una Ferrari) viene bandito dalla Federcaccia ed espulso dal gruppo dei cacciatori, spesso a fucilate nelle mele del culo.

Sulle macchine parcheggiate lungo circa un chilometro sono affissi cartelli con scritto “ATTENZIONE BATTUTA AL CINGHIALE IN CORSO”, oppure “ALT CACCIATORI PERICOLO” o ancora “KIP AUT CINGHIALS CACCETORS DANGER” (per i turisti).

Normalmente il tempo di una battuta di caccia come si deve è così scandito:

Ore 14: i cacciatori liberano orde di cani impazziti che scompaiono nel bosco
Ore 14.30 4 cani vengono persi.

Il tempo rimanente fino alle 5 viene usato per cercare i cani dispersi.

A volte i cani vengono ritrovati anche 6 giorni dopo a Roncobilaccio a mangiare tranquilli in una trattoria o a giocare a briscola in un bar di Vernio.

Si narra di un certo cacciatore tale RASPINO, di Galliano, una volta perse il suo fedele segugio BUCCHE (toscanismo per BUCK) nei boschi delle fonti dell'acqua Panna.
BUCCHE era un bracco ungherese di prima scelta e non aveva mai sbagliato una fiutata di cinghiale in 6 anni di onorevole vita.

Vennero create 4 squadre di cacciatori per ritrovare l'amato cane ma dopo 7 giorni di ricerche era dato per morto.


Raspino aveva già fatto stampare dei santini in ricordo di BUCCHE quando venne raggiunto da una telefonata dall'Ungheria. Era un signore che diceva di aver trovato un cane con il numero di telefono sul collare

BUCCHE aveva fatto 800 chilometri sulle sue zampine per tornare in patria a trovare i cugini cani.
Al ritorno però prese il treno, gli parve più comodo.

 

 

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