domenica 4 ottobre 2015

VUOI UN BICCHIERE DI ACQUA FREDDA? di Jack Panforte

L'altro giorno ho fatto quello che tutte le mamme in tutto l'universo conosciuto sconsigliano da millenni.
Già nel paleolitico si sentivano madri esclamare "Non bere l'acqua dal frigorifero, ti viene una congestione!"
I figli guardavano le madri e tentavano di spiegargli che il frigorifero non era ancora stato inventato, ma loro continuavano nell'ammonimento, sicure che un giorno sarebbe servito.


Estate, Luglio, devo andare ad un matrimonio, alle 18, 1450 gradi kelvin all'ombra, umidità pari a quella di un bagno turco affollato in uno scantinato della zona più calda di Bangkok.
Mi vesto con pantaloni lunghi e camicia a maniche lunghe. Lo so fa già caldo anche a voi solo leggendo.
Immediata sete dirompente. Vado in cucina, senza indugio prendo la bottiglia d'acqua ghiacciata premiata ditta fontanello pubblico DOCG. Verso nel bicchiere e tracanno a gargarozzo fino all'ultima goccia con orgasmo multiplo stile pera di trainspotting.
Esco di casa, classica vampata bollente dall'asfalto, salgo in auto, mi precipito al matrimonio.
Scendo e sento un movimento in pancia. E' un movimento rapido, veloce.
Attimi di panico. Sono incinto.
No, è da escludere, sono abbastanza convinto di essere un maschio.
Mi avvio verso la zona del rinfresco e trovo il mio amico Giango.
Lo saluto, chiedo se sono arrivati gli sposi, mi dice di no.
Altro movimento nella pancia, preciso, rapido, inquietante.

"Giango voglio tu sia il primo a saperlo, sono incinto"
"Eh?"
"No nulla, è che ho bevuto un bicchiere d'acqua fredda prima di uscire e non mi sento tanto bene"
Inizio a tremare, il sudore si fa ghiaccio tanto che fra la mia pelle e l'aria circostante si forma una zona di bassa pressione che, ho saputo poi, ha scatenato un temporale (ora si dice downbrust NDR) a Forlì, e mi scuso con gli abitanti di Forlì.
Arrivano gli sposi, raggianti, felici, sono vicini.
"Giango portami a casa, sto per andare in terra"
"Eh?"
"portami a casa t'ho detto"

Scappiamo via davanti agli sposi festanti, come se avessimo rubato il servito del rinfresco.
Mentre vado via sorretto dall'incredulo Giango, la gente mi saluta ma io parlo lingue sconosciute, c'è chi giura di avermi sentito parlare come Maurizio Costanzo.


Da questo momento in poi ricordo solo di aver detto al Giango "Vado un attimo al gabinetto a casa, caco la qualunque e in una mezzora torno al matrimonio"
Poi più nulla
Sirene in avvicinamento

Mi portano al pronto soccorso ed appare un DOTTORE.
Mi chiede come mi chiamo, come risposta vomito.
Mi chiede che medicinali prendo, non sono in grado di rispondere qualcuno suggerisce Maalox
Il dottore da la colpa del mio malore al Maalox
"Quali altri medicinali prende?"
"Gaviscon"
Il dottore da la colpa del mio malore al Gaviscon.
"Ha avuto mai attacchi di panico?"
"2 Volte 15 anni fa"
Il dottore attribuisce ad un attacco di panico il mio malore.
Ora, io non sono laureato in medicina ma: HO APPENA BEVUTO UN MALEDETTO DI BICCHIERE D'ACQUA MARMATO DI FRIGORIFERO E MI SONO PRECIPITATO AD UN MATRIMONIO VESTITO DA PRINCIPE DI CORNOVAGLIA CON 45 GRADI ALL'OMBRA E ORA CACO E VOMITO COME UN IRRIGATORE. NON SARA' FORSE UNA STRACACCHIO DI CONGESTIONE?
Il dottore mi chiede se mi fanno male i reni.
Rinuncio ad una diagnosi realistica.
Per prelevarmi il sangue mi forano compulsivamente tutte le dita che Dio mi ha dato.
Mi fanno una pera di Valium
Mi fanno una pera di Plasil
Dopo qualche ora riprendo possesso delle mie facoltà intellettive.
"Ho un po' sete" dico a voce alta.
Dalla sala accanto si affaccia il dottore:
"Vuoi un bicchiere d'acqua fredda?"


 

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