domenica 4 ottobre 2015

PICCOLA STORIA DI PESSIMO GUSTO di Narciso Fenice Ramparti

I decadenti ma scintillanti Ottanta, i miei anni delle elementari e delle medie, mi passarono davanti un po' distrattamente. Solo verso il 1989 iniziai seriamente a sospettare che il Mostro di Firenze fosse Ghigo Renzulli, il chitarrista dei Litfiba.
Tutto sembrava combaciare perfettamente: le date, i luoghi, le dinamiche, gli incisi taglienti, i riff squarcianti, gli assoli laceranti. Ma anche una laurea sfiorata in Biologia. Il cerchio quadrava.
Aveva compiuto questi delitti rituali per ottenere dal diavolo il successo discografico. Ne sarà esplicita ammissione, solo in tempi più recenti e tranquilli, la canzone Il Patto, dall'album Elettromacumba (2000, il primo dei tre apprezzabili lavori del periodo Cavallo); detto brano cita il caso di Jimi Hendrix ('anche Hendrix ti ha venduto la sua ani-mà!'), ma non meno famosi sono i contratti diabolici firmati da altri chitarristi fallico-satanici come Jimmy Page e Toni Iommi, per menzionare solo  pezzi grossissimi.
Come è parimenti noto, Ghigone ha sempre inteso sovrintendere alla stesura definitiva dei testi, ed anche in altre canzoni figurano riferimenti visionari che lo tradiscono, e precisamente:

- La Preda ('Sei! La preda tua è lì! Credevi di cacciare ma adesso la preda sei tu!').
- Tziganata ('Eva ballava sul fuoco / Profumo di sesso attorno a sé').
- Re del Silenzio ('Ti stavo a guardare nel silenzio / Cuore senza amore').
- Tango ('La mia vita è merda! Non lo invìdìò. Vorrei solo uccìdèrlò!')
- Paname ('Blasé!').
- Tex ('Non voglio più amici / e voglio solo nemici').
- Peste ('Peste, peste, e comincia la festa! Peste, peste, mosche intorno alla testa')
- El Diablo ('Sei! Sei! Sei!').
- Woda-Woda ('Non serve pregare!')
- Firenze Sogna (menzione del 'Mostro', polemicamente identificato con 'il cittadino normale', in questo caso per sviare le indagini),

E diversi altri, anche non meno stringenti.
Evidentemente gli autori confidavano nello stordimento del loro pubblico, ma io, comunque un litfibiano di ferro, non ho potuto fare a meno di collegare. E a questo punto, escluso il pur losco ma troppo giovane Piero, non restava che Ghigo.
Non a caso la serie di omicidi termina nel 1985, alcuni mesi dopo l'uscita del primo full length in studio della band, Desaparecido. Proprio quando iniziano a decollare. Da quel momento Ghigo prende a concentrare tutte le sue energie nel concepimento di uno dei più grandi rock album della storia della musica italiana, 17 Re.
Avevo risolto il caso, ma decisi di tacere solo e soltanto per il bene di Fidenza Firenze. E per fortuna, perché a un certo punto capii di essermi sbagliato. Ghigo è un ribelle, una persona solida e di buoni sentimenti, oltreché un musicista ispirato e un autore rock classico e unico al tempo stesso. Conoscendolo di persona, si realizza di quanto stupido potesse essere il mio sospetto. Dunque, si ricominciava da capo.
Nel 1992, il clamoroso appello al maniaco delle coppiette recitato in diretta televisiva da Ruggero 'Dirty Harry' Perugini parve a molti una sorta di pietra tombale sul caso, e forse il primo a sentirsi preso in giro fu proprio il Mostro.
Ma mi ero sbagliato di poco: poco prima che mi internassero contro la mia volontà avevo realizzato che il maniaco delle coppiette non poteva che essere Federico Fiumani, il leader dei Diaframma. Ma proprio allora venni fermato, un attimo prima di poter sabotare le riprese del peraltro pregevole videoclip 'Latitante' (1995).

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