domenica 7 giugno 2015

MI FACCIO UN BIDET di Jack Panforte

Alzi la mano chi di voi non si è immerso per una settimana nel classico 2 stelle che fa tanto rapporto qualità prezzo, che poi come si sta bene serviti e riveriti e come si mangia nelle pensioncine non c'è paragone ecc.. Ecc.. Non ho alzato la mano e infatti:
Già la prenotazione è difficoltosa, i 2 stelle non sono mai liberi o, se lo sono, hanno disponibilità sempre fino al giorno prima di quello che interessa a noi. Risponde sempre il marito della proprietaria che lui non sa nulla fino a che non torna la moglie; quando rientra la moglie ci conferma che ha la camera, l'ultima rimasta. E se questa benedetta stanza è lasciata per ultima un motivo c'è!
Arriva il giorno della partenza, sveglia ore 6 per evitare il traffico a Bologna. Mentre io ho già acceso la macchina la mia dolce metà ancora russa, la sveglio e la carico in macchina, partenza alle ore 7, Isoradio dice che è tutto libero. Alle ore 8 transito nei pressi di Bologna. Tutto bloccato, coda di 50 minuti, poi arriva il mio personale colpo di genio: facciamo la tangenziale, tanto il pedaggio costa uguale. L'ultima volta che ho provato ad affrontare questo percorso alternativo abbiamo vagato per oltre un'ora cercando di rientrare in autostrada facendo ogni volta un percorso differente che ci portava ad intervalli di 10 minuti davanti alla Basilica di S. Luca. Colazione con cappuccino e cornetto di ghisa sfornato almeno un mese prima al bar Antonella.
Alle 9.45 rientriamo al casello di San Lazzaro, ad Imola siamo in preda allo strizzone e ci fermiamo all'autogrill per cercare di evacuare dall'intestino il cornetto maledetto.
Dopo un'altra ora e mezzo di macchina e un imodium a testa Isoradio annuncia in anteprima che a Bologna c'è coda. Vaffanculo in coro rivolto alla radio.
Alle 11 30 arriviamo al casello di Rimini nord. Con il navigatore impieghiamo solo un'ora a trovare l'hotel. Entriamo e scopriamo che l'albergo dichiarato fronte mare a pochi passi dal centro della città è in realtà a 30 minuti a piedi dalla spiaggia mentre il centro risulta così lontano che nessun cliente dell'hotel l'ha mai visto e qualcuno dubita anche che esista realmente. Ci viene data la chiave della camera e badate bene: se il numero è vicino a 1 o oltre il 400 sappiate che è un'inculata. Abbiamo la 547
La camera si trova al 5° piano misura 2 metri per 1 ed è alta 1 metro e 57 nel punto più alto, ci spiegano che è la mansarda di una mansarda di un attico e che siamo fortunati perché la sera dalla finestra (senza balcone) c'è un fantastico panorama sul mare. L'ascensore ferma al 3° piano, facciamo 2 piani a piedi e nel frattempo ci assicurano che la camera è isolata termicamente e c'è l'aria condizionata.
In camera c'è la stessa temperatura di un forno per le pizze e il rumore di una pentola di fagioli (è l'acqua del water che bolle), l'aria condizionata c'è ma costa 30 euro al giorno. L'accendiamo e riusciamo a portare la temperatura al di sotto dei 100 gradi tanto che l'acqua del water finalmente smette di bollire. Mi rendo conto che il getto della doccia picchia direttamente sul bidet. Inizio ad innervosirmi ma penso al panorama sul mare che mi gusterò la sera.
Il letto: ci sono 2 possibilità per quanto riguarda i letti degli hotel.
1. Letto troppo morbido, si narra che alcuni clienti incappati in questo caso specifico siano stati inglobati dal materasso nottetempo e sono ancora ricercati da chi la visto
2. Letto troppo duro, al solo contatto si rimbalza talmente tanto che si picchiano le testate sul soffitto
Il matrimoniale poi è il CLASSICONE! 2 letti singoli uniti. Si dice che durante la notte diversi maschi che tentavano l'avvicinamento alla propria fidanzata siano stati risucchiati nella fessura fra i 2 letti in un'altra dimensione e pare che un impiegato di Modena in vacanza a Cervia sia stato ritrovato inspiegabilmente solo il mattino seguente sotto il letto in una camera di un albergo di Buenos Aires.

Il nostro letto risulta essere un tipo 1 con cuscini tipo 2 con il risultato che il corpo affonda e la testa continua a rimbalzare tipo pungiball. Ci catapultiamo al mare provvisti delle biciclette offerte dall'hotel di cui una sgonfia, son solo il freno davanti e una fetta biscottata al posto di un pedale. L'altra ha il maunubrio al contrario, il faro che frega nella catena e il portapacchi legato con lo spago dell'arrosto; unici pezzi perfettamente funzionanti i lucchetti per evitare che qualcuno le rubi (forse un collezionista di spago da arrosto) . Ma niente puo' fermarmi perché io attendo la sera e il panorama dalla finestra della nostra camera. Arrivata l'ora x decidiamo di rientrare, è il momento perfetto, crepuscolo. Corro in camera apro la finestra ed eccolo. Il mare, diciamo un decimo di mare, un mini pezzettino; quello che si intravede fra 4 palazzi e un ricovero per anziani. Delusione, vado in bagno e faccio l'unica cosa possibile: apro la doccia e contemporaneamente mi faccio un bidet.

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