Dea era Dea
davvero, le metafore son solo vostre, le dissi: “Ho fatto l’amore con una Dea.”
Diventò una
belva -forse neppure lei lo doveva
sapere…
Risentita,
da sopra di me s’artigliò al mio petto
mi guardò al
titanio
Sfinge
sumera, nume pronto a scavarmi il petto con gioia primitiva di bambina
“Dai, allora
fallo!” la pregavo con gli occhi, la pregavo per scricchiolamento delle fibre
ottiche, che non ero attrezzato per una gioia così estesa, l’Eden dopo la
caduta ci slogava le ossa come sulla croce a Cristo.
“Ammazzami
ora”.
M’ammazzò
Davvero.
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