domenica 11 maggio 2014

INTRO di Leonardo Canestrelli

Com'ero arrivato a questo punto?
Mentre pronunciavo queste parole nella mia testa, mi son ritrovato a sorriderne, convinto com'ero che si trattasse di una di quelle frasi da film o da letteratura. E invece no, le stavo pronunciando nella realtà, stavolta avevano un senso concreto, non erano una delle mie solite peripezie da fantasticatore della vita.
Come ci ero arrivato? Stavolta non si trattava di giocare a far finta di vincere la medaglia d’oro nei 100 metri alle Olimpiadi (o, a seconda della giornata, anche a ping pong) o di tenere il discorso di ringraziamento per aver vinto l’Oscar come miglior attore (ma volendo anche per la colonna sonora): stavolta ero nella merda. Non ci sarebbero stati genitori, amici, fidanzate: dovevo far tutto da solo. Dovevo far tutto da solo. E non so se, da solo, eravamo in troppi o in pochi. Ci sarei riuscito?

CAPITOLO 1
“Ma secondo voi lui dovrebbe uccidere qualcuno alla fine? “
“Certo, regolare, un morto ci vuole sempre.“
“Sì, ma non come un giallo che non si sa chi è l’assassino: lui ammazza uno ma si sa che è stato lui. “
“Ma non l’avranno già scritto? “
“Sai forse chi? Quel tipo russo, com’è che si chiama? Ah, già: Dostoevskij…“
“In che libro? “
“Ma lo sai Simo, che sei veramente di un’ignoranza devastante?! “Delitto e castigo”, ti dice niente Raskolnikov? “
“Se è per quello anche in Colombo si sa sempre chi è il colpevole. Oddio, a Derrick lo scrivono addirittura nel titolo.“
“Infatti non li fanno più in televisione…“
“Macché! Nei peggiori canali del digitale terrestre ci sono ancora. “
“E comunque nel libro ci vuole anche il sesso. Parecchio. Io mi ingrifo sempre a bestia quando ci sono le scene di sesso. “
“Considerando che a 30 anni compri ancora i fumetti porno, non stento a crederci... “
“No, davvero. E lo sai qual è il personaggio che proprio me lo son sognato per un casino di tempo? Il trans di “Niente di vero tranne gli occhi” di Faletti. Miseria come t’attizzava! “
“T’attizzava un trans? Bene a sapersi …“
“A parte che è la figa del futuro ed è inutile che fate i moralisti, comunque qui sta la bravura dello scrittore: ha reso quel trans sensualissimo, troppo bravo.“
“Sì vabbè, a parte le tue perversioni sessuali, il problema vero è che ci son troppi romanzi gialli in giro, li scrivono tutti. Io non sono in grado. Guarda che per scrivere una trama gialla bisogna essere delle bestie: non far capire chi è l’assassino, un movente serio, far cadere i sospetti su un altro, sembra facile … “
“Allora ammazza uno e poi, in carcere, scrivi perché, come la polizia ti cercava …“
“Hanno già fatto anche questo! Uno spagnolo, Cercas, l’ha chiamato proprio “Il movente”. Cioè, non è che ha ammazzato uno, era la storia di uno scrittore che per riuscire a finire un libro ammazzava uno o una, non mi ricordo, e poi scriveva di quello. “
“Hanno già fatto tutto, caro mio.“
“Cazzo, è vero. Sai a cosa pensavo l’altra sera? Che i giocatori di calcio ora son tutti giovanissimi rispetto a noi. Fino a qualche tempo fa li vedevi giocare e dicevi: certo, ha la mia età e gioca in serie A. Ora dici: porco cane, c’ha l’età di mio nipote. Triste questa cosa.“
“Ti dirò di più: più passano gli anni e trovi sempre meno personaggi famosi che alla tua età ancora non avevano fatto qualcosa di importante.“
“Anche te con questa cosa del libro: guarda che 33 anni son tanti per scrivere il primo romanzo. “

Erano tanti sì. Eccome. La situazione mi stava sfuggendo di mano. Anzi, stava sfuggendo di mano a tutti e tre: Lorenzo che da 15 anni sosteneva di poter fare solo lo scrittore perché non sarebbe stato in grado di fare altro nella vita, Simone esponente tipico della generazione “non c’è lavoro, come faccio ad andar via di casa” ed io che da un paio di mesi avevo cominciato a far la cosa più difficile che un uomo possa fare: i conti con me stesso. In mezzo a noi, sigarette. Troppe sigarette. Per fortuna c’erano le sigarette.


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