Com'ero arrivato a
questo punto?
Mentre pronunciavo
queste parole nella mia testa, mi son ritrovato a sorriderne, convinto com'ero che si trattasse di una di quelle frasi da film o da letteratura. E invece no,
le stavo pronunciando nella realtà, stavolta avevano un senso concreto, non
erano una delle mie solite peripezie da fantasticatore della vita.
Come ci ero arrivato?
Stavolta non si trattava di giocare a far finta di vincere la medaglia d’oro
nei 100 metri alle Olimpiadi (o, a seconda della giornata, anche a ping pong) o
di tenere il discorso di ringraziamento per aver vinto l’Oscar come miglior
attore (ma volendo anche per la colonna sonora): stavolta ero nella merda. Non
ci sarebbero stati genitori, amici, fidanzate: dovevo far tutto da solo. Dovevo
far tutto da solo. E non so se, da solo, eravamo in troppi o in pochi. Ci sarei
riuscito?
CAPITOLO 1
“Ma secondo voi lui
dovrebbe uccidere qualcuno alla fine? “
“Certo, regolare, un
morto ci vuole sempre.“
“Sì, ma non come un
giallo che non si sa chi è l’assassino: lui ammazza uno ma si sa che è stato
lui. “
“Ma non l’avranno già
scritto? “
“Sai forse chi? Quel
tipo russo, com’è che si chiama? Ah, già: Dostoevskij…“
“In che libro? “
“Ma lo sai Simo, che sei
veramente di un’ignoranza devastante?! “Delitto e castigo”, ti dice niente
Raskolnikov? “
“Se è per quello anche
in Colombo si sa sempre chi è il colpevole. Oddio, a Derrick lo scrivono
addirittura nel titolo.“
“Infatti non li fanno
più in televisione…“
“Macché! Nei peggiori
canali del digitale terrestre ci sono ancora. “
“E comunque nel libro ci
vuole anche il sesso. Parecchio. Io mi ingrifo sempre a bestia quando ci sono
le scene di sesso. “
“Considerando che a 30
anni compri ancora i fumetti porno, non stento a crederci... “
“No, davvero. E lo sai
qual è il personaggio che proprio me lo son sognato per un casino di tempo? Il
trans di “Niente di vero tranne gli occhi” di Faletti. Miseria come
t’attizzava! “
“T’attizzava un trans?
Bene a sapersi …“
“A parte che è la figa
del futuro ed è inutile che fate i moralisti, comunque qui sta la bravura dello
scrittore: ha reso quel trans sensualissimo, troppo bravo.“
“Sì vabbè, a parte le
tue perversioni sessuali, il problema vero è che ci son troppi romanzi gialli
in giro, li scrivono tutti. Io non sono in grado. Guarda che per scrivere una
trama gialla bisogna essere delle bestie: non far capire chi è l’assassino, un
movente serio, far cadere i sospetti su un altro, sembra facile … “
“Allora ammazza uno e
poi, in carcere, scrivi perché, come la polizia ti cercava …“
“Hanno già fatto anche
questo! Uno spagnolo, Cercas, l’ha chiamato proprio “Il movente”. Cioè, non è
che ha ammazzato uno, era la storia di uno scrittore che per riuscire a finire
un libro ammazzava uno o una, non mi ricordo, e poi scriveva di quello. “
“Hanno già fatto tutto,
caro mio.“
“Cazzo, è vero. Sai a
cosa pensavo l’altra sera? Che i giocatori di calcio ora son tutti giovanissimi
rispetto a noi. Fino a qualche tempo fa li vedevi giocare e dicevi: certo, ha
la mia età e gioca in serie A. Ora dici: porco cane, c’ha l’età di mio nipote.
Triste questa cosa.“
“Ti dirò di più: più
passano gli anni e trovi sempre meno personaggi famosi che alla tua età ancora
non avevano fatto qualcosa di importante.“
“Anche te con questa
cosa del libro: guarda che 33 anni son tanti per scrivere il primo romanzo. “
Erano tanti sì. Eccome.
La situazione mi stava sfuggendo di mano. Anzi, stava sfuggendo di mano a tutti
e tre: Lorenzo che da 15 anni sosteneva di poter fare solo lo scrittore perché
non sarebbe stato in grado di fare altro nella vita, Simone esponente tipico
della generazione “non c’è lavoro, come faccio ad andar via di casa” ed io che
da un paio di mesi avevo cominciato a far la cosa più difficile che un uomo
possa fare: i conti con me stesso. In mezzo a noi, sigarette. Troppe sigarette.
Per fortuna c’erano le sigarette.
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